Presenti (in rigoroso ordine sparso): io, Alberto “Tarabas” & Francesca, Ringhio, Elderion, Frodo, Bacca & Monica, Ilaria, Dama Éowyn, Lorenzo “Rinon”, “Fram” & signora, Riccardo, Marco, Laura “Kira”, Alessandra “Annwhen”
(Eldalici da Rinon in poi)Raduno memorabile per molti motivi, primo fra tutti la
presenza di Tarabas (dopo secoli di assenza)
e di Ringhio (la cui ultima partecipazione si perde nella
notte dei tempi). Non so bene che effetto possiamo aver fatto a Ilaria e dama Éowyn, dei nostri per la prima volta, ma devo confessare una certa apprensione e sarò più tranquilla se ci rassicureranno in merito. Il primo impatto con i bolgeri, prima di essere
assimilati, può essere spaesante, ma garantisco che al termine dell’operazione ogni sensazione sgradevole sparirà (beh, con qualcuno il processo di assimilazione forse è andato storto, ma sono casi isolati).
In primis Alberto ha tenuto a mostrarci i suoi
schifosissimi acquisti bibliofili:
Il ragno nero di
Jeremias Gotthelf (il secondo più noto autore del
romanticismo svizzero-tedesco, e saremmo grati a chiunque riuscisse a dirci chi sia stato il primo), edizione
adelphi 1996. Per il vostro godimento, riporto il retro di copertina: «Nel corso della sua attività di scrittore Jeremias Gotthelf non si allontanò mai dal paese di
Lutzelfluh, vicino a
Berna. E le sue storie si svolgono spesso fra anguste e selvatiche valli della Svizzera tedesca, senza che lo sguardo si spinga oltre. Eppure, pochi narratori moderni hanno un respiro epico paragonabile, per vastità e vigore, a quello di Gotthelf. Fra i suoi racconti
Il ragno nero spicca come il più conosciuto e celebrato - e sono in molti a considerarlo uno dei più belli che mai siano stati scritti. Tale è la forza delle sue immagini che Canetti ebbe a dire: "Lessi
Il ragno nero e mi sentii perseguitato, come se quel ragno si fosse annidato nel mio viso”. Un punto è evidente: nel
Ragno nero, che si apre come una storia di battesimi di paese, l’inconscio esige per la prima volta il ruolo di protagonista e appare alla luce gettando nel panico chi lo percepisce. E il terrore che si genera è tanto più intenso in quanto non si configura all'interno di una cornice che presenta tutti i connotati del fantastico, ma al contrario interviene e agisce nell'ambito di un mondo quieto, ordinato, solerte, sullo sfondo di una natura che sembra ignara del male.» Decisamente notevole, anche se mai come l’estratto sulla quarta di copertina (che non sono riuscita a trovare e di cui pregherei Tarabas di rendere partecipi anche gli sfortunati non presenti alla riunione). Ad Alberto segnalo, nel caso Gotthelf diventi il suo autore preferito, che l’
Adelphi ha edito anche i celeberrimi e acclamatissimi
Kurt di Koppigen (2001) e
Elsi, la strana serva (1999).
Superato il momentaneo schifo mentre ancora eravamo solo io, Alberto & signora e Ringhio, sono infine riuscite a raggiungerci anche Ilaria e dama Éowyn, dopo lunghe peripezie telefoniche, seguite da Alessandra, Chiara & Elderion e tutti gli altri, tranne Dawid che come al solito ha tirato il pacco senza avvertire nulla e nessuno e senza rispondere ai nostri accorati appelli via SMS.
Sì è discusso del
test bolgerico (prossimamente su questi schermi) ed ho potuto sottoporre alcune aggiunte, abbiamo dato delle limature e finalmente siamo pronti per una fase di
test in mailing-list.
Tra gli argomenti preferiti del pomeriggio e della serata, spiccano la
casa posseduta di Monny, ora perseguitata anche da scarafaggi kamikaze che tornano dall’aldilà per perseguitarla, e il
sex-appeal di Bacca. Tra gli argomenti seri, invece, gettonato è stato
Tolkieniana: si è discusso del mio vice e molti hanno puntato un indice verso la sedia di Dawid, che tuttavia essendo vuota ha potuto essere molto parca di risposte al contrario di quanto sarebbe invece stato l’Istaro Isterico in persona. Si è accennato ad alcuni progetti e Fram ha rivelato di star facendo germinare l’idea, emersa due incontri fa in fase di
brainstorming, di organizzare un
caffè letterario. Ci fa piacere. Si è poi affrontata la questione delle eventuali
mostre/concorsi artistici/conferenze, ma – soprattutto – si è avviata l’estesa ricerca di un
medium che sia in grado, nel momento del bisogno, di evocare
EVK dalla sua condizione di stasi. Magari in occasione di un raduno bolgerico. Eh sì, siamo degli inguaribili ottimisti.
Dama Éowyn ha accennato qualcosa riguardo alla presentazione del
libro di Giuseppe Festa, cui ha partecipato, e la invito a raccontarci nel dettaglio di che cosa si è trattato. Ho inoltre raccontato la giornata del 9, il cui pomeriggio ho passato al
Palazzo delle Stelline assistendo alla conferenza che avrebbe dovuto tenersi l’8: tra i punti interessanti della conferenza, che invito Carmen a raccontare per bene avendovi potuto assistere dall’inizio, una breve storia dei giochi di ruolo ispirati a Tolkien da parte del leader di “
Fantasika” e una presentazione della
STI da parte del presidente Ninni, durante la quale ha accennato al
Tolkien 50, ai
premi silmaril, alla
Hobbiton. Al di fuori della saletta in cui si è svolto il breve intervento, spiccavano
La forgia magica e uno stand con
Empyrea.
Ad uso di chi non ne aveva mai sentito parlare, abbiamo narrato parte della
storia dello smial, dalla peregrinazione attraverso i locali del milanese attraverso le tavole del regolamento fino alle numerose figure lombrosiane che hanno partecipato ai nostri raduni. Si è di conseguenza parlato del
rapporto tra operatività e convivialità, in relazione al quale Rinon ci ha esposto la sua condivisibile posizione secondo la quale l’operatività non è strettamente necessaria e in ogni caso può essere solo conseguenza della convivialità o comunque legata ad essa. Argomenti immediatamente conseguenti sono stati il progetto della
nuova lettura critica, la proposta di Bacca di una
cena prenatalizia il 23 e l’argomento del
capodanno bolgerico. Siamo poi giunti ad affrontare alcuni argomenti seri, primo fra tutti la
non eticità del veganesimo in particolare e più in generale del vegetarianesimo. Come mirabilmente afferma J.R.R. Tolkien, infatti, «Tutte le cose hanno il loro valore, e ognuna contribuisce al valore delle altre. Ma gli animali possono fuggire o difendersi, laddove le piante che crescono non possono farlo» (
Il Silmarillion). È lampante a tutti, quindi, il sopruso intrinseco a questo tipo di filosofie. Anche perché “il fatto che le verdure non possano urlare non significa che non soffrano!” (cit.)
Non a caso, e in qualche modo in relazione a Eldalië ma non ricordo in che termini, si è iniziato a parlare di
donazione di sangue, di simpatici aneddoti con infermieri che emergono dal laboratorio cosparsi di sangue o con infermiere incapaci che dimenticano di chiudere le valvole, di studenti costretti a vendersi un rene su internet, di
possibili usi di Fram come fonte passiva di guadagno, di
improbabili orari di lavoro,
siti internet e
corsi serali di illustrazione. Senza soluzione di continuità si è quindi parlato della misera condizione dei mezzi pubblici e dei lavoratori
ATM, dei
benandanti, del
sovraffollamento natalizio di Milano in generale e dei
Disney store in particolare, della idea tutta sua che Fram ha del concetto di
fiaba (“uso fiaba perché non so che altra parola usare”), dell’ordinamento interno di
Eldalië, di
Elisa, di
Laura Pausini, degli
Iron Maiden (argomento che ha compreso la scaletta del nuovo tour, la voce di Bruce e il frate rock), di
Enya, di
Enrico Ruggieri in relazione a
Soronel e del gruppo in cui canta Monica. Si sono sfiorati anche argomenti come
Dampyr e
Guerra Segreta, ma solo di striscio.
La serata si è snodata tra la
pasticceria Garbagnati di via Dante e il ristorante cinese
Charleston di via Brogli. Ringrazio sentitamente tutti coloro che mi hanno tanto gentilmente portato il computer.
Frasi da ricordare:- “Ti sei persa metà delle cazzate che abbiamo detto.” / “Eh, ma l’altra metà l’ho detta io!”
- “Il fatto che le verdure non possano urlare non significa che non soffrano.”
- “Hai due gambe? Sì. E allora le calze devono essere in due pezzi.”
- “La prossima volta mi porto una calamita e ti attacco la faccia al pavimento del treno.” (chiedere delucidazioni a Elderion)
Letture critiche vendute: un numero indefinito tra 4 e 6 (mi pare…)
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