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martedì, aprile 24, 2007

Enki Bilal: chi era costui?


Dato che l'intervento di domenica sera (h 18) al caffé letterario sulla vita e l'opera di Enki Bilal incuriosisce molti, spendiamo due parole sulla sua vita e la sua biografia.

Nato il 7 ottobre 1951 in una Belgrado ancora profondamente segnata dai postumi della Seconda Guerra Mondiale, si trasferisce in tenera età a Parigi con la famiglia e per questo è spesso considerato un autore francese. Qui inizia a frequentare la Scuola Superiore di Belle Arti e, dopo soli tre mesi di frequentazione, vince un concorso di illustrazione bandito dal giornale a fumetti Pilote. Dopo un anno di apprendistato come illustratore, copertinista e autore di storie brevi presso la medesima rivista, incontra lo sceneggiatore Pierre Christin e con lui realizza alcuni libri fantastici realizzati per lo più mescolando fotografia e fumetto, come Légendes d'aujourd'hui, La croisière des oubliés, La vaisseau de pierre, La ville qui n'existait pas, Les phalanges de l'ordre noir, Partie de chasse.
Dal 1980 inizia a prendere forma la sua Trilogie Nikopol, da cui trarrà poi il film Immortal (ad vitam), costituita da La foire aux immortels (1980), La femme piège (1986) e Froid équateur (1992). Per la saga, in cui prende forma un mondo surreale e onirico, l'autore vince il premio la BD d'Or al I Salon de le Bande Dessinée di Grenoble (1989) e il Grand Prix de la Ville de Sierre (1993).
La strada che lo porterà al cinema inizia a delinearsi parallelamente alla trealizzazione di questi volumi, che vedranno proprio una trasposizione nel 2004: nel 1980 Bilal collabora con Alain Resnais per il manifesto, le scenografie ed i costumi del film La vie est un roman e, sempre con Resnais, per la realizzazione del manifesto del film Mon oncle d'Amérique.
Il 1989 vede la sua prima regia, per il film fantascientifico Bunker Palace Hôtel, su sceneggiatura di Pierre Christin e con Jean-Louis Trintignant, Carole Bouquet e Maria Schneider. Nel 1996 gira il suo secondo lungometraggio, Tykho Moon, con Julie Delpy.
Nel 1990 si avvicina anche al teatro e al teatro dell'opera, realizzando le scenografie, i costumi, la locandina e il manifesto di una rappresentazione del Romeo et Juliette di Prokofiev con la regia e la coreografia di Angelin Preljocaj.
Tra le altre attività di Bilal, va infine ricordato il progetto Transit, realizzato con il suo gallerista Christian Desbois, che ha visto la produzione di alcuni francobolli, accessori, poster e ogetti di merchandising vicini alla copia d'autore per concezione e realizzazione.


Bibliografia dell'autore (ordine cronologico)

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1 Comments:

At 08 luglio, 2009 22:04, Anonymous Anonimo said...

penso che enki bilal abbia un'intelligenza superiore alla media per aver ideato un film come immortal ad vitam che contiene in sè tutti gli elementi di una ricerca esoterica e mistica del nuovo millennio: il dio che dovremmo scoprire dentro di noi e appalesare all'esterno!!!

 

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