Google+ Bolgeri - il Gruppo Tolkieniano di Milano: Resoconto incontro 11/05/2008

lunedì, maggio 12, 2008

Resoconto incontro 11/05/2008

...e dopo lunga e compianta assenza, ritornano anche i resoconti mensili.

Presenti: Shelidon & Tafkal, Dawid & Donatella (acciaccata), Nymeria
Forfettari dell'ultima ora: Tarabas

Il raduno si è aperto con una notizia dai nostri amici veronesi, i Rohirrim: come mi annuncia il buon Dèorwine via e-mail, venerdì 16 maggio alle ore 21 il gruppo organizzerà alla Libreria Mondadori di via Verdi 50, in quel di Mantova, un simpatico incontro di presentazione. Oggetto dell'iniziativa, la presentazione del libro La Musica dei Lingalad - da Tolkien ai Segreti della Natura, di Donato Zoppo (ed. Bastogi). Un nuovo entusiasmante tassello nel già ricco panorama editoriale italiano. Ne sentivo davvero la mancanza.

Archiviate le buone notizie, siamo passati a ragguagliare Nymeria sulla situazione Festival Tolkieniana Net, portando alla sua attenzione alcune recenti e-mail dall'apposito gruppo di discussione. [omissis per cui rimando alla mailing-list]
Dopo aver inviato appositi auguri a Frodo, densi di bolgericità e cui altrettanto bolgericamente la bolgera ha risposto con un leggiadro sms da Angera, l'allegro consesso è passato ad esporre alcune proposte di iniziative, per le quali rimando al resoconto del pic nic e, in mailing-list, a successiva e-mail per mettersi d'accordo.
Abbiamo inoltre fatto girare un po' la copia che la capofamiglia ha regalato a colui che la onora della sua compagnia, Stella del Mattino di Wu Ming 4. Perché, chiederete voi. Il perché è chiaro dal risvolto di copertina: «Oxford, 1919. Il Primo conflitto mondiale è appena terminato e una schiera di giovani reduci torna sui banchi universitari. Le ombre dei compagni morti popolano le loro notti, la routine accademica non ha risposte da offrire all’orrore vissuto al fronte. Da un giorno all’altro l’austera quiete dei college è turbata dall’arrivo di T.E. Lawrence, il leggendario «Lawrence d’Arabia». Partito da Oxford come archeologo e divenuto ispiratore della rivolta araba contro i turchi, l’uomo d’azione ha ora un nuovo incarico: scrivere il memoriale della propria impresa. Mentre i ricordi prendono vita, la saga di «Lord Dinamite» si alterna alle vicende di tre sopravvissuti al massacro: John Ronald Reuel Tolkien, filologo e scrittore di racconti; Clive Staples Lewis, studente di lettere che dalla guerra ha avuto in dono una doppia vita; Robert Graves, poeta che tenta invano di affrancare i propri versi dall’incubo delle trincee. L’incontro con Lawrence cambierà per sempre le loro vite, costringerà ognuno a confrontarsi con i propri fantasmi e sarà il punto d’origine di nuove memorabili storie.»
È in programma una recensione del libro, se non più d'una. Nel frattempo mi piacerebbe sapere che cosa ne pensano il nostro lettore ufficiale di Wu Ming, l'Ubi Mario, e il nostro recensore preferito, Fritz Tegularius. Se siete in ascolto, fate un cenno.

Sviscerati questi ed altri simpatici argomenti, dopo essersi soffermati a raccontare al capofamiglia del fermento culturale che si respira sugli altri canali tolkieniani, il gruppo si è spostato alla solita gelateria Grom e alla solita libreria Feltrinelli, per poi sciogliere il raduno e riaccompagnare a casa la dolorante Donatella. Come sono state le altre iniziative del week-end? Legnano è bruciata bene? E il concerto a Calco? Raccontate raccontate raccontate.

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6 Comments:

At 13 maggio, 2008 14:52, Blogger Shelidon said...

Del libro su Wu Ming, segnalato peraltro con tempismo dal buon Orome che ho dimenticato di ringraziare, mi dicono sia uscita una recensione di Saverio Simonelli, qui.

 
At 17 maggio, 2008 12:09, Anonymous Anonimo said...

Va detto che ogni riflessione su Stella del mattino trarrebbe giovamento dall’essere contestualizzata all’interno del dibattito scaturito dall’intervento di Wu Ming 1 sul New Italian Epic.

Giacomo

 
At 17 maggio, 2008 21:56, Blogger Shelidon said...

Non essere esoso, adesso. Già è cara grazia se riusciamo a risicare un commento sul libro.
Scherzi a parte, il dibattito sul saggio ci è stato segnalato anche dal buon Mario in mailing-list che, più che altro PDando altri partecipanti, ci ha segnalato la sua opinione. Personalomente ho letto tutto e il contrario di tutto (pare che Splinder, su cui ho a volte la fortuna e a volte la disgrazia di veder ospitato il mio blog, sia una specie di fortezza anti Wu Ming) e non sono ancora riuscita a formarmi una mia opinione. Più che altro perché non ho ancora letto il saggio. La tua opinione in merito alla faccenda?

 
At 18 maggio, 2008 08:50, Anonymous Anonimo said...

Il «trarrebbe giovamento dall’essere contestualizzata all’interno del» significava soltanto «sarebbe facilitata dall’essere segnalata insieme al». :-)
La mia opinione:
a pelle, ho provato una grande soddisfazione, perché leggendo alcuni dei romanzi indicati da Wu Ming 1 avevo sentito qualcosa e nella sua riflessione quel «qualcosa» l’ho trovato esplicitato e articolato;
visceralmente (la “pelle” di dentro) non posso che esser contento se qualcuno torna a urlare «engagez-vous!»: continuo a pensare che staccare l‘arte dalla società, dalla storia, dall’agone politico, dagli abissi popolari equivalga a castrarla;
di testa, i pastiche, la leggerezza e la playfulness del postmodernismo mi stavano parecchio sulle palle, quindi… :-D
per quanto riguarda le accuse secondo cui Wm1 farebbe marketing e pubblicità, be’, alle imprese cavalleresche dovremmo forse aggiungere le società per azioni eroiche… Il campo di battaglia quello è.
Insieme al saggio di Wu Ming 1, se la vita ti lascia un po‘ di tempo, consiglierei anche la lettura di questo libretto qua.

Ciao e a presto!
Giacomo

 
At 22 maggio, 2008 22:31, Blogger ubimario said...

Carissimi,
come al solito i commenti di Giacomo riescono ad essere illuminanti, e ogni tanto anche a convincermi.
Nell'ordine:
1) "Qualcosa". Qualcosa c'è, è innegabile, e si muove. Non tutto quello che viene elencato da WM1, forse, e nulla di ciò mi sembra novità introdotta dalla NIE. Però c'è. Forse va solo sfrondato e/o meglio definito.

2) "Engagez-vous". Ovviamente. Credo che sia questa, la spinta più forte a desiderare che la NIE (o qualcos'altro al suo posto) esista davvero.

3) Non so fino a che punto. La playfulness, allo stesso modo della scrittura ispirata, per me rimane una caratteristica secondaria. Esemplifico: se Genna scrive da cani, del fatto che il suo stile sia ispirato non me ne fotte un cazzo. Borges scriveva daddio in entrambi i modi (e non solo in quelli).

4) In un mondo in cui se non ti sai promuovere nessuno ti caga, i WM si promuovono forse nel miglior modo possibile. Parlano di sè stessi, certo, ma soprattutto fanno informazione su un mucchio di cose. Fomentano il dibattito, non vi si sottraggono, si sporcano le mani parlando con tutti in tutte le discussioni.

Ah. Se può interessare, il mio commento sul libro ci sarà presto, probabilmente lo metto su aNobii. Sono già oltre metà libro, ma sto andando un po' a rilento, quindi forse non sarà per questo we.

Baci e abbracci

 
At 23 maggio, 2008 10:26, Blogger Shelidon said...

Carissimo Mario,
naturalmente il tuo commento sul libro interessa, eccome. Faresti cosa graditissima a metterlo anche qui (magari in un articolo nuovo, l'utenza abilitata a postare ce l'avete tutti).

 

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